Ormai la nostra generazione è segnata da un attaccamento allo smartphone ad ogni ora del giorno, persino se andiamo al bagno. Siamo sempre connessi, mani sulle tastiere e testa ricurva sullo schermo luminoso: una posizione che nei più giovani potrebbe provocare presto dei mutamenti fisici al loro cranio.
Lo ha spiegato una ricerca dell’University of Sunshine Coast, nel Queensland (in Australia). Secondo gli studiosi, lo scheletro umano si starebbe adattando evolutivamente alla penetrazione della tecnologia nell’uso quotidiano. Nel documento, si legge che i più giovani starebbero sviluppando una sorta di protuberanza alla base del cranio, quasi delle corna a controbilanciare il costante inclinamento della testa in avanti per guardare lo schermo.
Smartphone: l’uso prolungato sta generando strane corna sul cranio
La ricerca è iniziata circa tre anni fa con l’analisi di una serie raggi X del collo su un campione di 218 persone tra i 18 e i 30 anni. Le immagini hanno catturato le proiezioni ossee nella parte posteriore del cranio, una condizione molto rara fino a poco tempo fa. Il peso della testa si accumula sui muscoli nella parte posteriore provocando la crescita dei tendini e dei legamenti nella zona del cervelletto.
Da una ricerca più approfondita su un campione più ampio, uno degli autori dello studio, il dottor Shahar, ha così potuto notare che le protuberanze ossee comparivano nei più giovani, mentre solo raramente riguardavano le persone anziane.
La postura durante l’uso del proprio smartphone quindi può modificare la struttura scheletrica della persona, soprattutto nell’età di sviluppo. Tuttavia, alcuni critici nel metodo dello studio sostengono che il documento mostri diverse incongruenze, dichiarando impossibile il collegamento al 100% tra la formazione della protuberanza all’utilizzo dello smartphone.