La NASA ha diffuso un comunicato alquanto controverso, poiché ha rivelato di aver subito un attacco hacker nei suoi sistemi informatici del Jet Propulsion Laboratory (JPL). Avvenuto nel 2018, per l’attacco sembra essere stato usato un mini PC con sistema operativo Raspberry Pi, ovvero il più semplice ma completo computer utilizzato dai nerd di tutto il mondo per ogni tipo di scopo.
L’agenzia spaziale statunitense ha spiegato che il mini PC era connesso in maniera non autorizzata alla rete interna ed è stato sfruttato come portale dal hacker per accedere per mesi ai dati del JPL senza che nessuno si accorgesse della sua presenza. Tuttavia, la breccia nel protocollo di sicurezza è stata di nuovo sigillata, ma non senza il furto di alcuni file ritenuti top secret.
Sembra che l’hacker abbia avuto accesso a 23 file
, di cui due contengono informazioni sensibili sulla prossima missione Mars 2020, per un totale di circa 500 MB di dati. Normalmente questo tipo di mini PC non viene utilizzato per connettersi alla rete interna di un colosso della ricerca aerospaziale, e già alcune indagini conducono a un possibile errore umano. Se ciò fosse, tuttavia siamo di fronte ad un fallimento grave sul versante dei protocolli di sicurezza da parte dell’agenzia.Parlando del mini PC amato in particolare dai progettisti di sistemi embedded in diversi ambiti professionali, sappiate che è acquistabile su Amazon per circa 35 euro. A livello hardware incorpora un processore Broadcom BCM2837 a 64 Bit Quad-core su architettura ARM Cortex-A53, con frequenza di 1,2 GHz e un 1 GB di RAM LPDDR2. La memoria interna eMMC Flash storage offre 4 GB di spazio, e a corredo troviamo i sistemi wifi e bluetooth.