La Piramide di Giza è un punto chiave dello studio della cultura e della storia dell’Antico Egitto. Il suo perfetto stato conservazione e la sua maestosità la rendono senza alcun dubbio il monumento più importante e affascinante dell’epoca antecedente la venuta di Cristo. Nel corso di questi decenni le conoscenze su questa spettacolare tomba faraonica sono aumentate esponenzialmente, attirando sempre più appassionati dell’antica cultura.
Recentemente sono salite agli onori della cronaca alcune novità riguardanti il ritrovamento di travi di legno vicino alla Piramide di Khufu. Si è ipotizzato che queste siano i resti di un’antica imbarcazione egiziana. A seguito di ciò è stato inoltre creato un bellissimo documentario del nome: “Great Pyramid of Egypt: The New Evidence”.
Il contenuto parla dei vari metodi utilizzati per la costruzione delle piramidi ed ha portato gli archeologi di tutto il mondo ad affermare:“ottenere 170.000 tonnellate di calcare di alta qualità per rivestire la piramide era la più grande sfida di Khufu … Nessuno ha mai saputo con certezza quanta pietra sia stata portata a Giza per completare la costruzione in poco più di un quarto di secolo“.
Questa imbarcazione sarebbe stata utilizzata per il trasporto delle pietre e degli attrezzi nel luogo di Torah. Queste navi erano infatti mezzi da lavoro importantissimi e caratterizzati da una serie di peculiarità mai studiate prima.
Piramide di Giza: un ritrovamento inaspettato stupisce gli archeologi
Molte conferme di quanto vi abbiamo anticipato le possiamo facilmente confutare nella nuovissima scoperta. Questa sarebbe avvenuta nei giorni scorsi e sarebbe la prova dell’uso di imbarcazioni da lavoro nell’antico Egitto. Le travi rinvenute sarebbero appartenute ad un antica nave di un Faraone, presumibilmente utilizzata per qualche rito cerimoniale. Fino ad oggi risultava impossibile rispondere agli interrogativi che si celavano dietro alla scoperta.
L’avvento delle nuove tecnologie ha però reso possibile determinare l’appartenenza del relitto. Si tratterebbe di una nave di proprietà del faraone Khufu, utilizzata per i viaggi cerimoniali nel “regno dei morti”. La conferma di tutto ciò ci giunge anche dalla sovrintendente alla scoperta Eissa Zidane. Quest’ultima avrebbe confermato l’inquadramento storico e il ritrovamento di altri oggetti nel sito della scoperta.
Sarebbero infatti stati rinvenuti alcuni cimeli e sarcofagi oltre ovviamente ad alcuni resti umani risalenti al 2600 a.C. L’antica Piramide di Giza rimane ancora un curioso mistero. Durante la sua costruzione infatti furono impiegate pietre da oltre sei tonnellate di peso. Risulta quindi impossibile comprendere come siano state tagliate e posizionate sulla gigantesca struttura.