Il ban Huawei imposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbe costare caro a Google. Dopo essere stata inserita nella Entity List, una lista nera di società cinesi considerate un «rischio» per la sicurezza nazionale con cui le aziende americane non possono stringere accordi commerciali se non in possesso di una particolare autorizzazione, e dopo che Google si è vista costretta a sospendere la licenza Android che forniva agli smartphone realizzati dal colosso cinese, Huawei ha velocizzato lo sviluppo del suo nuovo sistema operativo proprietario, ArkOS.
ArkOS verrà lanciato sul mercato nel caso in cui il ban dovesse proseguire nei prossimi mesi, provocando grosse perdite ai danni di Google: la società di Mountain View, infatti, perderebbe circa 800 milioni di utenti, cifra che rispecchia grosso modo la quantità di dispositivi Huawei presenti oggi sul mercato.
A dichiararlo è stato lo stesso CEO di Huawei, preoccupato per il disastro che un provvedimento del genere potrebbe comportare. Il ban Huawei priverebbe Google di oltre ottocento milioni di utenti, ed è questa una perdita che avrebbe gravi conseguenze anche sugli introiti generati dal Play Store
, che diminuirebbero drasticamente.Il CEO di Huawei ha voluto precisare che il colosso cinese non ha alcuna intenzione di abbandonare Android, e che sarebbe al contrario disposta ad investire nel miglioramento della EMUI e della sicurezza dei propri dispositivi.
Se il blocco commerciale imposto da Donald Trump dovesse proseguire, però, Huawei si vedrebbe costretta a lanciare il proprio sistema operativo. Si tratta di un OS al quale il produttore cinese starebbe lavorando da diversi anni e che sembrerebbe essere addirittura molto più veloce del sistema operativo per dispositivi mobile di casa Google.
In questo modo, più di 800 milioni di utenti Android migrerebbero ad ArkOS, provocando una grossa perdita ai danni di Google che vedrebbe le proprie entrate diminuire drasticamente.