Nel marzo del 1852 questo asteroide fu scoperto da un italiano e chiamato Psyche, in onore della sua passione per la mitologia greca. La NASA, da sempre, ha osservato questa roccia non tanto per il suo curioso nome, quanto per la sua composizione interna, la quale sembra composta di ferro, nickel e forse oro in grandi quantità.
Per capirne il suo valore, se Psyche venisse portato a terra avrebbe un valore complessivo che supererebbe di molti zeri l’intera economia di tutti gli stati del nostro pianeta, quindi è inutile parlarvi di quadrillioni di dollari.
Psyche ha un diametro di 210 chilometri e orbita all’interno della ben nota fascia di asteroidi collocata tra Marte e Giove. Come tutti i planetesimi di quella zona, questo asteroide è considerato un potenziale protopianeta che non ce l’ha fatta a diventarlo proprio per la ingombrante gravità di Giove. Essendo fatto di metalli più o meno preziosi, è quanto di più vicino ai resti di un nucleo e si pensa che in origine fosse un pianeta
delle dimensioni di Marte.Gli impatti con gli altri planetesimi che seguirono probabilmente tolsero crosta al pianeta, esponendo il nucleo al freddo cosmico. Se fosse rimasto sepolto sotto una crosta, quel centro avrebbe potuto scaldarsi, ruotare, creare un campo magnetico e, chissà, diventare un pianeta a tutti gli effetti.
Tornando allo scopo di questo pezzo, la NASA ha in programma di mandare una sonda senza equipaggio in missione su Psyche a partire da ottobre 2023. Sette anni dopo la missione arriverà sull’asteroide, non prima di essere stato in orbita intorno a Marte nel 2025. Lo studio durerà quasi un anno, in cui verrà fatta la mappatura della roccia e ne saranno analizzate le sue proprietà geofisiche.