Da sempre le motorizzazioni Diesel sono sinonimo di grande affidabilità e sicurezza. Sono sempre la prima scelta nell’acquisto di una vettura per gli utenti. Nelle lunghe tratte sono performanti, contenuti nei consumi, ben ottimizzati per durare a lungo e nel tempo. Di certo però non si può dire che non siano inquinanti.
Si sente sempre più spesso di case automobilistiche che hanno scelto di abbandonare le motorizzazioni Diesel in favore di altre tipologie come il metano, il GPL, il classico benzina e il neonato “elettrico”. Sembra che la moda del momento sia quella di investire nei motori che sono alimentati ad energia elettrica.
Tesla è pioniera in tale segmento e sicuramente è un punto di riferimento per tutte le case automobilistiche. C’è da dire che la concorrenza però si difende bene. Audi per esempio con la sua E-Tron in uscita nel 2023 vuole entrare in una fascia di mercato nuova e far la differenza nel settore delle auto di lusso come le auto di Elon Musk. Nissan Leaf è l’auto elettrica più venduta invece. Così come tante altre.
L’analisi in questione riguarda proprio le emissioni di Anidride Carbonica fra le auto Diesel e quelle elettriche.
Ovviamente questa situazione è vera se consideriamo una percorrenza con la vettura di circa 15.000 km durante l’anno e una durata del mezzo di circa 10 anni. Se poi dovessero accorrere problemi all’automobile elettrica nel lasso di tempo dichiarato, sicuramente farebbe lievitare gli agenti inquinanti. Vedremo a breve auto elettriche con emissioni inquinanti pari a 0, ma non è ancora oggi quel giorno, stando alle parole di Carlo Beatrice, ricercatore CNR.