Come tutti sappiamo, il Mar Morto è un lago di acqua salata con un livello di salinità fino a 10 volte superiore all’oceano. Una volta era una specchio d’acqua dolce come tutti gli altri, ma gran parte dei suoi affluenti è stata deviata dall’uomo nel corso degli ultimi decenni. In particolare, già dagli anni ’70 i cristalli di sale presenti nel liquido hanno cominciato a precipitare dalla superficie dell’acqua verso il fondale, aumentandone lo spessore di circa 10 cm ogni anno dal 1979.
Ma questo non spiega ancora il perché questi cristalli di sale cadono sul fondale, per questo il lavoro dei ricercatori dell’Università della California a Santa Barbara hanno validato una precedente teoria del 2016. Nello specifico, il documento afferma che: il sole estivo riscalda la superficie del lago provocando la formazione di due strati
: quello più vicino al sole più caldo e quello sottostante più freddo.La conseguente evaporazione dello strato superiore rende l’acqua in quella sezione più salata di quella sottostante, pertanto i cristalli di sale precipitano verso il basso. Oltre ad aver verificato la teoria avanzata nel 2016, i ricercatori hanno scoperto anche che l’accumulo degli strati di sale si sta concentrando nella parte centrale del Mar Morto.
Questa notizia ha anche una portata planetaria poiché, come afferma Eckart Meiburg, uno degli autori dello studio, la teoria spiega perché anche nel Mar Mediterraneo esistono enormi depositi di sale spessi fino a chilometro. L’accumulo di sale sul fondale del nostro mare interno, ad esempio, si dovrebbe essere originato circa 6 milioni di anni, quando lo stretto di Gibilterra si chiuse a causa dei movimenti tettonici delle placche, rendendo questo mare un gigantesco lago.