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DVB T2: arriva il nuovo digitale terrestre, ecco cosa fare

Il nuovo standard per il digitale terrestre sta per giungere nelle case di tutti gli utenti e porterà con sé diverse novità, tra cui le frequenze sulle quali gireranno le nuove trasmissioni. A partire dal prossimo anno, quindi, la televisione che conosciamo ora non sarà più la stessa e per continuare a guardare i canali Rai e Mediaset dovranno essere eseguite delle modifiche.

Nell’arco di tempo compreso tra il 2020 e il 2022, l’intera penisola italiana si adatterà al DVB T2 e a doversi adeguare saranno anche i televisori della maggior parte dei cittadini. La ricezione del nuovo segnale, infatti, sarà facile da archiviare ma essenziale da ottenere o, altrimenti, non si potrà più fare lo zapping sul divano. 

DVB T2: ecco come adeguare il proprio televisore a questa novità

A differenza dell’Internet Of Things pare subito ovvio che il DVB T2 non rappresenterà una scelta per l’utente finale, bensì un obbligo. La natura di questo cambiamento trova le sue ragioni nello scopo essenziale del nuovo standard del digitale: permettere al 5G

di diffondersi su tutto il territorio nazionale.

In merito a ciò, quindi, le normative hanno stabilito che tutti i cittadini interessati alla tv dovranno adeguarsi e questo potrà essere effettuato secondo tre modalità:

  • la prima opzione è riservata alle persone che posseggono un dispositivo prodotto e venduto a seguito del 2017; in questo caso all’arrivo del DVB T2 sarà necessario effettuare solo una semplice risintonizzazione;
  • la seconda opzione è riservata alle persone che posseggono un dispositivo antecedente al 2017 e che vogliono adattarsi a basso costo: in questo caso sarà sufficiente acquistare un semplice decoder;
  • la terza opzione è riservata alla stessa categoria di persone sopracitata, ma che non vogliono affibbiare al loro dispositivo un decoder per ragioni di comodità o estetiche; in questo caso si potrà procede con l’acquisto di un nuovo televisore.

Si precisa che l’anno di riferimento è il 2017 poichè a partire da quello, tutte le imprese hanno dovuto adattare i loro dispositivi al codec HEVC.

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Pubblicato da
Paola Carioti