Quest’anno è stato l’anno dei processori sviluppati e costruiti con un’architettura a 7nm, un enorme passo avanti per quanto riguarda i SoC dedicati agli smartphone. Tre delle più grande compagnie di tale settore ci sono riuscite ovvero Apple, Qualcomm e Huawei. Tra questi colossi manca il nome di Samsung la quale si è dovuta accontentare di un architettura a 8 nm. Il passo avanti rispetto alla precedente generazione di Exynos c’è stato, prima il processo era 10 nm, ma non è stato tanto lungo quanto quelle delle concorrenti.
Il risultato di questo l’abbiamo già visto tutti. Con i Galaxy S9 abbiamo visto che i modelli che montavano il processore Exynos era assai più veloci della contro parte Qualcomm. Quest’anno c’è stato l’inverso, ma il divario era assai più grande. Detto questo l’anno prossimo potremmo aspettarsi di nuovo il contrario in quanto Samsung avrebbe fatto passi da gigante per quanto riguarda lo sviluppo della prossima tecnologia.
Le fonderie del colosso hanno certificato gli strumenti di flusso dedicati all’inizio della produzione del nuovo processo produttivo 5LPE; quest’ultima sigla possiamo tradurla come 5 nm a bassa potenza precoce. L’intera tecnologia si bassa sul fiore all’occhiello della compagnia sudcoreana ovvero la litografia EUV la quale permette la creazione di chip affidabili ed efficienti.
Gli strumenti sopracitati sfruttano i Core Cortex-A53 e i Cortex-A57 ARM i quali anch’essi sono basati sulla tecnologia 5LPE. Apparentemente ci si può aspettare un‘efficienza logica aumentata del 25%, un aumento delle prestazioni del 10% e una diminuzione del consumo energetico generale del 20%. La produzione del nuovo chip top di gamma Exynos è alle porte e dovrebbe iniziare giusto in tempo per vedere arrivare il processore dentro i Galaxy S di nuova generazione.