Le rimodulazioni tariffarie dei vari operatori TIM, Vodafone, Wind e Tre sono forse le cose più odiate dai consumatori del comparto telefonia. Questo perché, ovviamente, nessuno ha voglia di provare quella sensazione di trovarsi all’improvviso di fronte a un bivio: rassegnarsi a pagare di più per il proprio bundle oppure tentare il salto e cambiare operatore.
Sebbene l’idea del cambio è sempre percorribile visto le numerose offerte, non sempre l’aumento viene comunicato per tempo, poiché le compagnie telefoniche spesso non rendono pienamente consapevoli i propri utenti che di lì a poco il loro piano tariffario verrà aumentato.
Infatti, si sentono lamentele di utenti i cui operatori comunicano le rimodulazioni inserite in SMS che trattano argomenti non inerenti, di fatto occultando o sviando l’attenzione dall’aumento. La conseguenza è che il cliente non presta la dovuta cautela nella lettura del messaggio, diventando di fatto vittima della sua sbadataggine, facendone le spese due volte.
Il danno è doppio perché il cambio di operatore è regolamentato secondo delle precise finestre temporali. Alcuni piani, specie quelli in abbonamento, prevedono delle penali molto care se non si rispettano i contratti (spesso vincolanti per almeno 24 mesi), a meno che non rispettiate tale finestra.
Quindi, se il nostro operatore ci comunica in maniera subdola l’aumento contrattuale, e noi non ce ne accorgiamo, rimaniamo intrappolati in un bundle che diventa più caro dal mese successivo. Purtroppo, non c’è modo di tutelarsi da queste pratiche al limite dello scorretto: fate sempre attenzione ai messaggi SMS in arrivo, oppure consultate le sezioni specifiche dei siti di TIM, Vodafone, Wind e Tre.
Se non siete sicuri della vostra posizione contrattuale, infine, meglio chiamare l’operatore del servizio clienti. Lo sappiamo che è fastidioso, ma almeno ci togliamo il dubbio.