Come tutti ben saprete, gli scorsi 15 e 16 luglio 2019 sono stati dei giorni molto importanti per la piattaforma di e-commerce Amazon, che ha lanciato, come ogni anno, il proprio Prime Day.
Proprio durante questa occasione, i dipendenti del colosso di Seattle di tutto il mondo hanno deciso di scioperare, molto probabilmente per recare un danno più ingente all’azienda. Scopriamo tutti i dettagli.
Tutti i dipendenti Amazon, con i loro sindacati stanno avanzando a livello globale, tramite la Uni Global Amazon Alliance, la richiesta di un adeguamento degli stipendi in base alla produttività aziendale. Questo perché, solo nel primo semestre del 2019 la piattaforma ha raggiunto un utile record di 3.2 miliardi di euro.
Negli Stati Uniti soprattutto, numerose rimostranze per le condizioni lavorative e salariali dei dipendenti extracomunitari
, che hanno chiesto all’azienda di interrompere i legami con le agenzie governative che si occupano di trovare gli immigrati. Le proteste in questione si sono registrate in tantissime città negli USA, ma soprattutto nella città di New York, dove i manifestanti si sono riuniti a pochi passi dall’abitazione del boss del colosso, Jeff Bezos, portando con loro oltre 250 mila petizioni.Anche in Germania ci sono state numerose proteste, alcuni operai tedeschi hanno manifestato con il fine di chiedere migliori condizioni e maggior rispetto dei diritti dei lavoratori. Insomma, l’argomento Amazon e condizioni lavorative dei propri dipendenti è sempre un tasto dolente da toccare. Nel frattempo gli operai di Amazon Italia sono appoggiati dalla Fist Cisl nella loro battaglia per ottenere condizioni di lavoro rispettose per l’essere umano.