Scienziati ed ingegneri NASA lavorano da settimane per scoprire i devastanti effetti del sisma che ha provocato enormi faglie intorno alla zona di Ridgecrest. Le osservazioni del reparto ARIA (Advanced Rapid Imaging and Analysis) del JPL Lab hanno consentito una ricostruzione fedele della mappa con le zone danneggiate. La colorazione varia dal giallo al rosso offrendo la prospettiva sul cambiamento strutturale del terreno a seguito dell’evento.
Grazie all’uso dei satelliti Copernicus Sentinel-1 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si sono ottenuti i dati su un’area con estensione di 250×300 km. Ad ogni pixel è stata assegnata una zona di diametro 30 metri. Le porzioni coperte da vegetazione non sono considerate attendibili ma forniscono informazioni utili in merito ai danni del terremoto.
Il California Earthquake Clearinghouse coopera con la California Air National Guard – servizio geologico situo negli USA – e con la Agenzia Federale di Gestione delle Emergenze. Si affrontano le conseguenze di un evento avverso devastante allo scopo di determinare un quadro più completo della situazione.
Grazie alle immagini si ottengono osservazioni esaustive sulle difformità del terreno che potrebbero ancora causare frane e smottamenti. I dati vengono condivisi con le agenzie federali al preciso scopo di offrire uno strumento di previsione attendibile per future catastrofi naturali.