Nel Web uno degli argomenti di maggiore interesse sembra essere quello relativo alla fine del mondo. Infatti ultimamente le teorie che la riguardano sembrano spuntare come funghi. Abbiamo visto più volte quella relativa alla profezia di Ezechiele e alla sua correlazione con la scoperta di un fotogiornalista israeliano.
Successivamente è uscita quella dei Maya che ha preoccupato gran parte del globo. Gli utenti sono preoccupati, ma al momento noi consigliamo di non farsi prendere dal panico in quanto sono supposizioni, con molte coincidenze sì, ma pur sempre solo ipotesi.
Molti di voi ricorderanno il popolo del Maya quando l’hanno studiato a scuola. Molti invece si ricorderanno della profezia sui 12-12-12, data dell’apocalisse, ovviamente mai arrivata. Sembra però che nuovi elementi confermerebbero un’altra loro teoria circa l’apocalisse per cause naturali.
Da studi provenienti dal Giappone, è emerso che l’antico popolo abbia dato una correlazione con il ritrovamento dei pesci Remo morti sulle spiagge del Sol Levante, e secondo la credenza questo sarebbe un cattivo presagio per l’umanità.
La profezia di Ezechiele sulla fine del mondo teorizzata nel Libro della Genesi, trova una sua risposta negli scatti di Noam Bedein, fotoreporter israeliano che ha fotografato dei pesci vivi nuotare nel Mar Morto. Secondo la profezia, il luogo che circonda tale mare dovrebbe essere inospitale, arido e l’acqua inadatta allo sviluppo della vita.
Guardando gli scatti di Bedein invece si nota un territorio florido come lo era all’epoca biblica prima che la distruzione di Sodoma e Gomorra ne alterasse lo stato idrogeologico. Il segnale secondo quanto riporta la Bibbia, dell’incipit alla fine del mondo, coinciderebbe con il ritrovamento dei pesci d’acqua dolce nelle impervie acque del lago salato più famoso del mondo.