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Una vera e propria mania sta ruotando attorno a FaceApp, l’app che ha la capacità di invecchiarti o ringiovanire. I VIP hanno inondato più famosi social network come Whatsapp di volti pieni di rughe e capelli bianchi che hanno influenzato il comportamento di tutti gli altri. Il realismo degli scatti è senza dubbio notevolissimo e sta contagiando milioni di utenti, curiosi di proiettarsi nel futuro.

Ma non è tutto oro quello che luccica, poiché qualcuno ha iniziato a tirare in ballo la questione della privacy e vuole saperne di più sull’’app, soprattutto dove vanno i dati, chi li legge etc.. FaceApp è stata sviluppata nel 2017 da Wireless Lab, una società russa di base a San Pietroburgo che produce applicazioni per smartphone.

 

FaceApp: cosa c’è da sapere sull’app che impazza anche su Whatsapp

Una volta che gli Stati Uniti hanno appreso con chi avevano a che fare, hanno imposto il livello massimo di allerta interna. “Fornisce accesso totale e irrevocabile a foto e dati personali”, questo il pensiero del leader della minoranza democratica al Senato Usa Chuck Schumer. Nella lettera firmata e spedita all’FBI e alla Federal Commission in cui chiede l’apertura di una indagine, Schumer sostiene che ci sia un rischio per la privacy di milioni di utenti.

Non è mancata la replica della società che sviluppa FaceApp, la quale ha assicurato che entro 48 ore dall’uso i dati dell’utente vengono cancellati dal cloud. In aggiunta, la società afferma:“tutte le funzionalità di FaceApp sono disponibili senza effettuare il login e si può accedere solo dalla schermata delle impostazioni. Di conseguenza, il 99% degli utenti non effettua l’accesso e pertanto non abbiamo accesso a dati che potrebbero identificare una persona”.

FaceApp ha poi rimarcato di non condividere le foto con terze parti e che “i dati dell’utente non vengono trasferiti in Russia”.

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