Ancora una volta il CEO di Huawei, Ren Zhengfei, ha rilasciato un’intervista in merito all’attuale situazione; l’intervista è stata rilasciata a Yahoo Finance. L’uomo ha spiegato fin da subito come l’evoluzione che ha preso la guerra commerciale, e quindi l’inserimento del nome della compagnia nella lista nera anche più propriamente detta lista delle entità, ha seriamente minato la loro crescita. Appena il nome era stato inserito le vendite degli smartphone sono precipitate di oltre il 40% per diversi giorni, ma poi qualcosa è cambiato.
La preoccupazione degli utenti era in merito al sistema operativo, al futuro degli aggiornamenti. La risposta di Huawei però non è tardata ad arrivare e subito si è capito che è in arrivo un’alternativa per i futuri dispositivi della compagnia; gli attuali invece riceveranno con sicurezza l’aggiornamento ad Android 10 Q. La realtà dei fatti, secondo Ren, è che saranno gli Stati Uniti a subire le conseguenze delle loro azioni e non loro o la Cina.
Per il CEO il fatto che Huawei spia tutti attraverso i propri dispositivi e apparecchiature è solo un pretesto senza fondamenti. Gli Stati Uniti hanno usato tale scula per forzare la mano in un eventuale tavolo di contrattazione con la Cina per avere vantaggi qual’ora ci fosse una conclusione della guerra commerciale. Questo non avverrà perché il colosso cinese è stato spinto a diventare autonomo per quanto riguarda la produzione di dispositivi core come gli smartphone.
Se da un lato abbiamo Huawei che non ha più bisogno delle compagnie statunitensi, dall’altro abbiamo quest’ultime che hanno invece bisogno della Cina. Gli Stati Uniti hanno si la tecnologia come supercomputer e connessioni su vasta scala, ma non hanno connessioni super-veloci. I primi effetti si sono già visti come il fatto che la compagnia cinese non ha più investito 600 milioni di dollari che erano destinati proprio oltre mare. Solo il futuro deciderà chi avrà guadagnato di più da tutto questo.