E se vi dicessimo qual è il vero prezzo di benzina e diesel senza le numerose accise che vengono applicate dallo Stato? Di certo gli automobilisti che fanno tanti chilometri saranno più che furiosi, ma siamo sicuri che già sono sensibili al discorso. Vediamo insieme quanto paghiamo allo Stato.
Ovviamente si sa che il prezzo del petrolio è influenzato da fattori politici e geologici che non si possono prevedere, ma ci sono troppe voci che appesantiscono il costo finale dei carburanti di cui non siamo convinti che siano idonee ad esserci.
Tolta la già pesante pressione fiscale, la percentuale delle componenti del prezzo di benzina e diesel subiscono accise che l’attuale Governo aveva promesso di abolire in campagna elettorale. In più su ogni voce c’è da applicare l’IVA, ovvero la tassa sulla tassa che noi Italiani odiamo tanto.
In tutto, le accise attualmente presenti sono 19 e alcune voci sono particolarmente grottesche per via della loro assoluta obsolescenza. Paghiamo infatti ancora il finanziamento che l’Italia ha ottenuto per sostenere lo sforzo bellico in Etiopia nel 1935-36. Oppure stiamo ancora restituendo denaro allo Stato per il sostegno contro la crisi di Suez del 1956. Parlando di questioni interne, la ricostruzione dopo il crollo disastroso della diga del Vajont nel 1963 grava sulle benzine, così come l’alluvione di Firenze e la ricostruzione delle case a seguito del terremoto del Belice
negli anni ’60.
Come potete capire, in caso di calamità o imprevisti, lo Stato Italiano non si è mai fatto trovare impreparato grazie alle continue accise poste sui carburanti, ritenuti insieme ai tabacchi il pozzo da cui pescare acqua quando non si hanno risorse. Tornando quindi alla composizione del prezzo dei carburanti, il peso dei balzelli vale più della metà totale, e non ci consola certo il fatto che Grecia e Francia hanno lo stesso livello dell’Italia, oppure che l’Olanda ha la maglia nera d’Europa con il suo 67% di tasse.
Nel dettaglio ci riferiamo ai dati diffusi da Money.it, dove si vede che la benzina ha un 27% del totale composto dal prezzo all’ingrosso sul mercato internazionale, mentre sul diesel pesa per il 32%. La filiera distributiva petrolifera pesa marginalmente per l’8% sulla benzina e per il 9% sul diesel, quando le accise relative compresa l’IVA pesano per il 65% sul primo e per il 59% sul secondo carburante rispetto al prezzo totale.
Dunque, al netto delle accise, quanto costerebbe fare rifornimento in Italia? Beh, molto poco, forse anche meno degli Stati Uniti. La benzina scenderebbe a 0,54 €, mentre il diesel andrebbe a poco più di 0,60 € al litro.