Era il 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong passò alla storia per essere stato il primo uomo a metter piede sul nostro satellite naturale: la Luna. Insieme a lui, a compiere l’impresa del secolo, c’erano Mike Collins e Buzz Aldrin, e tutti insieme partirono per la missione all’alba del 16 luglio 1969. In questi 50 anni da quel “piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità” tante cose sono state dette su questa formidabile impresa, ma ci sono dei dettagli che ai più potrebbero essere sfuggiti, e che noi riportiamo per comprendere al meglio la grandezza di questa missione.
1. Nei primi 3 minuti di volo, l’equipaggio non vide assolutamente nulla dai finestrini: erano stati posti degli schermi protettivi affinché il modulo di comando non ricevesse alcun danno dalla spinta propulsiva della partenza.
2. Il propulsore del terzo stadio del Saturn V
consentì dopo solo due ore dal decollo di raggiungere la strabiliante velocità di 39.000 chilometri orari.3. I giorni di viaggio furono 3, e la velocità andò man mano diminuendo per via dell’attrazione gravitazionale esercitata dal nostro pianeta: la minima velocità raggiunta fu di soli 3 chilometri orari, poco prima di entrare nell’influenza gravitazionale della Luna.
4. Dopo l’atterraggio sul nostro satellite, e prima di uscire dal modulo su cui viaggiavano i nostri beniamini, gli astronauti hanno avuto del tempo per mangiare e riposarsi. Durante questo periodo di tempo, Aldrin tirò fuori un’ostia e un calice di vino, per celebrare il rito dell’eucaristia secondo la propria fede presbiteriana. Ad oggi rappresenta l’unico rito religioso mai effettuato sulla Luna.
5. Scendendo dalla scaletta verso il suolo lunare, Armstrong ruppe la propria sacca dell’urina nel balzo di circa 70 cm: completò la missione con lo stivale allagato.