L’argomento “fine del mondo” oggigiorno è uno dei più cliccati sul Web. Nelle ultime settimane non si fa che parlar di apocalisse dei Maya o di catastrofi naturali a seguito del ritorno dei pesci nel Mar Morto. Molte coincidenze avvenute negli ultimi mesi hanno riacceso la paura.
Sette anni fa il mondo temeva la fatidica data “12-12-2012“. Una vicenda che ha generato più clamore mediatico che il resto. Il mondo era in preda al panico e quel giorno di Dicembre le comunità aspettavano pazientemente il momento della “fine”. Fortunatamente non avvenne nulla ma adesso sembra che una nuova profezia legata all’antico popolo potrebbe portare una nuova apocalisse.
Gli studi in Giappone infatti destano preoccupazioni e perplessità. Secondo una leggenda legata al popolo antico, il ritrovamento dei pesci Remo morti sulle spiagge giapponesi sarebbe un simbolo di morte e presagi funesti.
Non sono soltanto i pesci Remo morti a destare paura. Stavolta infatti, la preoccupazione deriva da dei pesci vivi che nuotano nelle acque impervie del Mar Morto, da sempre simbolo di aridità e di desolazione. Ad affermare ciò è Noam Bedein, fotoreporter israeliano, che ha fotografato dei pesci d’acqua dolce nelle acque del Vicino Oriente, andando a sconvolgere, e capovolgere, la concezione globale del territorio del Mar del Sale.
Oltre ad andare contro natura, questo è un fenomeno che ha una bizzarra correlazione. Il ritorno dei pesci in tale bacino infatti, è una coincidenza con quanto scritto nel Libro della Genesi dal profeta Ezechiele. A detta della Bibbia, questo sarebbe l’incipit della fine del mondo imminente.
Non fatevi prendere dal panico. Gli scienziati al momento stanno indagando su entrambe le vicende e siamo sicuri che riusciranno a dar una spiegazione razionale al fenomeno, senza farsi prendere dal panico con inutili e falsi allarmismi.