Il recente calo del valore del Bitcoin è dovuto anche all’attuale situazione della criptovaluta in India. Secondo alcuni rumors, in India non solo il bitcoin è svalutato ma è stato persino bannato.
L’investitore miliardario Tim Draper ha descritto questa mossa sovversiva nei confronti del bitcoin “patetica e corrotta“. Draper è tra i principali sostenitori del bitcoin, dunque è ovvio sia rimasto interdetto alla notizia di un probabile ban da parte dell’India. Le dichiarazioni del noto investitore sono arrivate subito dopo le segnalazioni di una vera e propria bozza di legge, la quale impone un divieto generale a tutte le criptovalute usate nel paese. “Le persone si comportano male!” Mr Draper ha twittato. “Il governo indiano ha vietato il bitcoin, una valuta che fornisce una grande speranza per la prosperità in un paese che ne ha disperatamente bisogno. Vergogna per la leadership indiana. Patetica e corrotta“.
Tra le cause del calo del valore del bitcoin c’è un probabile ban in India
Altre figure all’interno della comunità della criptovaluta hanno suggerito che imporre un tale divieto a un’entità decentralizzata come il bitcoin sarebbe quasi impossibile. “Impedire la presenza delle zanzare dopo una pioggia in estate avrebbe maggiori possibilità di essere fattibile”, ha affermato John McAfee. Indipendentemente dal fatto che il divieto sia presente o no in India, la sola idea che possa esserci ha contribuito ad aumentare la pressione nel mercato della criptovaluta.
Il prezzo del bitcoin, infatti, è crollato in questi giorni, perdendo quasi il 15 per cento del suo valore e oltre 10 miliardi di dollari. Altre importanti criptovalute che hanno subito perdite significative sono ethereum e litecoin, entrambi hanno perso tra il 10 e il 15 per cento da martedì. Intanto, Draper ha acclamato il bitcoin per il suo potenziale di sostituire le forme di valuta tradizionali, definendolo all’inizio di quest’anno “uno dei più grandi progressi tecnologici che l’umanità abbia mai visto”.