Egitto mistero Piramide GizaL’Egitto è da sempre meta di studio per storici ed archeologi. Il cammino dell’umanità è pervaso da misteri che avvolgono questi luoghi desolati fin dall’alba dei tempi. Curiosi ed esperti guardano con incanto le immense strutture sabbiose che si ergono dalle estese pianure aride della civiltà antica. Questi territori nascondono intricati segreti.

Le antiche popolazioni del luogo si sono affacciate a queste lande agli antipodi del mondo civile scatenando la curiosità delle popolazioni di tutto il mondo. L’uso dell’ingegneria architettonica ha scatenato l’interesse degli studiosi svelando i retroscena di quella che viene considerata da tutti come la  “meraviglia del mondo”. Posando lo sguardo sulla Piramide di Giza ci si è accorti di una scoperta sensazionale che riscrive la storia.

Anni di analisi hanno portato a risultati inaspettati. Dal 1954 ad oggi sono stati sviluppati migliaia di fascicoli frutto di ore di attenta osservazione delle strutture. Il ritrovamento di alcune vecchie travi in legno ha rivelato qualcosa di inaspettato per tutti. Oggi ne sappiamo di più su questa importante opera e la storia del luogo.

 

Egitto: la grande scoperta della Piramide di Giza

Le scoperte note al pubblico sono state pubblicate in un documento intitolato Great Pyramid of Egypt: The New Evidence. L’opera illustra e descrive segreti e  tecniche usate per la costruzione della struttura portante. Gli archeologi affermano:

Ottenere 170.000 tonnellate di calcare di alta qualità per rivestire la piramide era la più grande sfida di Khufu“ e che “Nessuno ha mai saputo con certezza quanta pietra sia stata portata a Giza per completare la costruzione in poco più di un quarto di secolo“.

Le attuali tecnologie hanno portato alla luce ulteriori scoperte. L’ultima ruota attorno alla flotta navale le cui tracce si deducono proprio dall’utilizzo del legno portante della piramide. Questa sarebbe appartenuta al Faraone Khufu, che se ne serviva allo scopo di portare merci ed attrezzature in località altrimenti inaccessibili via terra.

A 50 anni di distanza i dubbi ed i misteri sono stati in parte risolti. La serie di scoperte trova il supporto nelle parole della studiosa Eissa Zidane, che in una sua nota afferma:

Questo è lo stesso periodo delle piramidi di Khufu, quindi sappiamo che è la barca del re Khufu“.

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