Quello rivendicato da un gruppo di hacker conosciuti come “0v1ru$” è stato considerato dalla BBC l’attacco più grande di sempre ai danni dei servizi segreti russi, il Federal Security Service of the Russian Federation.
Il gruppo è riuscito ad infiltrarsi nel server di una delle principali aziende che forniscono servizi alla FSB, e da lì poi sono riusciti a violare l’intera rete, fino a sottrarre ben 7,5 terabyte di dati.
“Tutti noi, giornalisti, studenti e addirittura pensionati, siamo sotto il forte controllo dell’Fsb“, hanno scritto su Twitter, per poi attaccare l’attuale classe dirigente del Paese: “Una nuova razza di oligarchi e tutti i tipi di feccia stanno costruendo la loro forza e il loro capitale sacrificando i nostri diritti alla libertà e all’innovazione. Noi sviluppiamo tecnologie e loro sfruttano le nostre competenze per spiarci e creare uno stato di polizia“. Dopo l’attacco del 13 Luglio l’account Twitter del gruppo 0v1ru$ non risulta più essere disponibile.
Un gruppo di hacker rivela i segreti dell’intelligence russa
Il gruppo è riuscito a rivelare alcuni piani dell’intelligence russa, come quello che mira a raccogliere tutti i dati dei cittadini sui Social come Facebook e VKontakte, o ancora il progetto che punta al monitoraggio delle comunicazioni via mail delle compagnie del Paese.
E non finisce qui: il governo russo vuole anche “assicurare la sicurezza e la sostenibilità del funzionamento” di Internet non rendendo più disponibile uno strumento molto usato da tutti gli utenti che vogliono tutelare la propria privacy online mantenendo l’anonimato, Tor.
In realtà, l’intelligence russa sotto la supervisione del Russia’s Kvant Research Institute, starebbe cercando di contrastare l’anonimato già da diversi anni, e avrebbe persino sfruttato degli exit node malevoli. Stephanie Ann Whited, direttrice della comunicazione di Tor, ha riferito a La Repubblica che “anche se degli exit node malevoli permettono di vedere una porzione del traffico in uscita dal network, questo non è abbastanza per de-anonimizzare gli utenti di Tor“.