L’Egitto da sempre attrae archeologi e ricercatori grazie alla sua vasta cultura; chi studia l’antico popolo egiziano sa che ci sarà sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
Fra le tante cose di rilevante importanza, riconosciamo le Piramidi di Giza che un tempo rappresentavano la potenza della dinastia; ciò che ha scatenato una forte curiosità è l’uso dell’ingegneria architettonica con cui sono state costruite.
Egitto: svelata una scoperta clamorosa
Le Piramidi di Giza sono senza dubbio una delle attrazioni più affascinanti del mondo, non per altro la Grande Piramide (Piramide di Cheope) è una delle sette meraviglie; durante gli anni però, ricercatori e archeologi le hanno studiate accuratamente per conoscere come realmente sono state costruite.
Per chi le ha visitate sa che non si parla di pochi metri d’altezza, bensì di strutture alte quasi come grattacieli e le domande che si pongono sono numerose dato che i mezzi nell’antico Egitto erano un tempo limitati; fortunatamente, alcuni ricercatori hanno ritrovato delle travi di legno in prossimità dell’acropoli e le hanno analizzate accuratamente.
Secondo quanto dicono i risultati degli studi effettuati, le travi di legno ritrovate sono state trasportate via mare; sembrerebbe che l’ultima ruota attorno alla flotta navale con cui sono state trasportate appartenesse al Faraone Khufu, che se ne serviva per trasportare merci.
Gli storici, nel famoso documentario “Great Pyramid of Egypt: The New Evidence” affermano: “Ottenere 170.000 tonnellate di calcare di elevata qualità per rivestire la piramide e la più grande sfida del faraone Khufu“ e che “Nessuno ha mai saputo con sicurezza quanta pietra sia stata portata a Giza per completare la costruzione in poco più di un quarto di secolo”.