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IPTV con Sky e Netflix Gratis: come funziona e quanto si rischia

La TV satellitare ed il Digitale Terrestre lasciano il posto al sistema IPTV che in Italia manifesta l’efficacia del cosiddetto “pezzotto. Si parla di piattaforme tecnicamente all’avanguardia che sfruttano dei multiplexer per diffondere più segnali digitali partendo da un solo abbonamento. Il giro di affari è multimilionario per i fornitori di servizio ed i clienti ringraziano per sottoscrizioni Sky e Netflix low-cost.

Con meno di 10 euro al mese è possibile vedere tutto attraverso PC, smartphone, tablet e Smart TV bypassando gli abbonamenti costosi proposti dai provider per la visione in alta definizione. Ma spesso capita che l’inghippo venga a galle e si finisce per pagare multe salate oltre la reclusione fino a 3 anni. NON è uno scherzo. Lo abbiamo visto con lo scandalo di Palermo di zSat che ha portato alla confisca dei beni reali e digitali. Ecco tutto ciò che devi sapere al riguardo.

 

IPTV cresce in Italia: il pezzotto piace ma spaventano le multe e la possibilità di finire in manette per frode aggravata

Internet Protocol Television è il sistema di messa in onda delle trasmissioni televisive tramite la rete su protocollo TCP/IP. Anche i profani del mondo tecnologico hanno capito come funziona. Si paga un abbonamento pirata, si accede alle app dedicate e si vede tutto comodamente dal proprio dispositivo. Ad attrarre maggiormente il pubblico sono Sky e Netflix concessi quasi Gratis dagli addetti al servizio pirateria. I vantaggi sono di tipo economico oltre che basati sulla qualità dei contenuti per le componenti audio e video.

Il segnale criptato passa per un decoder sbloccato che riceve il segnale e lo diffonde attraverso la rete a tutti gli utenti che richiedono l’accesso. Il costo mensile si aggira intorno ai 10 euro contro soluzioni che altrimenti richiederebbero esborsi ben più alti. Inclusi nel prezzo troviamo Cinema con Film, Serie TV e contenuti esclusivi oltre che Sport e Calcio. Ma c’è un neo in tutto questo: è tutto illegale.

Sono previste sanzioni che vanno da centinaia a migliaia di euro e carcere da 6 mesi a 3 anni per chi viene scoperto ad utilizzare o fornire tali servizi. Si tratta di una pratica pericolosa anche per chi la utilizza per poco tempo. Le informazioni di contatto ed i dati di pagamento, infatti, vengono memorizzati dal fornitore che potrebbe fornirli alle autorità sotto richiesta di un giudica incaricato. Vale la pena rischiare quando esistono metodi legali per pagare meno? A voi la parola.

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Pubblicato da
Domenico