Uno strano fenomeno sta facendo preoccupare tutti gli scienziati che si occupano dello studio dei meteoriti. Sembrerebbe infatti che il nostro pianeta sia una calamita per i corpi extraterrestri che sempre più spesso rischiano di diventare un pericolo per l’umanità. La NASA durante la Conferenza sulla Difesa Planetaria ne ha annunciati due in particolare, Apophis e QV89.
Questi due asteroidi sono caratterizzati da dimensioni differenti e come tali anche i rischi per la Terra sono più o meno gravi. Durante l’evento si sono valutati anche eventuali sistemi per evitare conseguenze disastrose, bloccando i corpi extraterrestri prima che raggiungano la superficie terrestre. Il più distruttivo dei due è senz’altro Apophis, con il suo diametro di 340 metri e la distanza di passaggio di soli 31 mila chilometri. Il suo primo passaggio è atteso per il 29 aprile 2029, data in cui sembrerebbe non essere troppo pericoloso.
Gli scienziati sono però preoccupati del secondo passaggio nel 2068, dove i campi gravitazionali potrebbero seriamente deviarne la traiettoria. Pericoloso ma in maniera più controllabile c’è poi QV89 che arriverà nei pressi del nostro pianeta il 9 settembre 2019
alla distanza di 6,7 milioni di chilometri. A differenza del fratello più grande il suo diametro supera a stento i 40 metri.Come vi abbiamo annunciato poco fa il piccolo QV89 è il meno distruttivo dei due. Il suo diametro di 40 metri è infatti appena sufficiente per penetrare l’atmosfera senza andare in frantumi. Le conseguenze di una collisione con la Terra potrebbero infatti limitarsi unicamente a danni locali.
Apophis invece andrebbe a generare un onda d’urto ed un cratere terrificante. Si parla di circa 2500 megatoni di energia, molto più di svariate bombe H. Nonostante questo rappresenta un’occasione eccezionale per gli scienziati che mai avevano avuto la possibilità di studiare un corpo di queste caratteristiche.
Le probabilità di impatto al momento sono abbastanza basse in entrambi i casi. Apophis presenta infatti una possibilità su 100.000 e QV89 addirittura 1 su 7000. Nonostante non siano allarmanti bisognerà continuare a studiare la traiettoria per valutare i rischi dei campi gravitazionali.