Uno studio effettuato su una stella in orbita attorno al buco nero super massiccio che risiede al centro della nostra galassia ha confermato la teoria di Einstein per cui “l’effetto della relatività generale su un corpo che è soggetto ad un campo gravitazionale intenso“. Un fatto che sancisce ancora una volta che il fisico aveva ragione già 100 anni fa, quando scrisse la sua Teoria della Relatività.
La stella in questione si chiama S0-2 e compie un’orbita intorno al nostro buco nero Sagittarius A*. A tal proposito, in 20 anni di osservazioni, i ricercatori hanno combinato la posizione e gli spettri visibili e invisibili della stella, ricostruendo un preciso modello 3D dell’orbita attorno al buco nero. In questo modo è stato confermato l’effetto della relatività generale su un corpo soggetto a un campo gravitazionale intenso.
I ricercatori sono arrivati a tale conclusione osservando il cosiddetto fenomeno di redshift gravitazionale
nello spettro della luce emessa dalla stella. Un particolare evento per cui la luce si “sposta” verso lunghezze d’onda maggiori per effetto della forza di gravità esercitata da un oggetto dotato di grande massa, come per l’appunto Sagittarius A*.L’osservazione è durata 20 anni tenendo conto del fatto che la stella S0-2 impiega 16 anni per compiere l’orbita completa attorno al buco nero. Ne è emerso, quindi, che la presenza di un significativo spostamento verso il rosso dello spettro ha confermato le previsioni di Einstein.
Come spiega la dottoressa Andrea Ghez, coautrice dello studio pubblicato su Science: “ci siamo chiesti come si comportasse la gravità vicino ad un buco nero super massiccio e se la teoria di Einstein ci stesse raccontando l’intera storia. Guardando le stelle spostarsi nell’orbita completa ci fornisce la prima opportunità di testare la fisica fondamentale utilizzando il movimento di queste stelle”.