Il mondo si prepara a quella che sarà la più grande rivoluzione digitale degli ultimi anni, il 5G. Da Gennaio 2020 in tutto il mondo la nuova tecnologia arriverà nel nostro mondo e cambierà il nostro modo di vivere e interagire con gli oggetti e la comunità. Tutto sarà diverso con la nuova rete, anche le frequenze su cui la rete viaggia. In Italia l’asta per l’assegnazione di tali frequenze si è conclusa ad Ottobre e adesso gli operatori italiani sembrano essere già pronti per affrontare con sicurezza tutto il processo di sviluppo che porterà il nuovo standard per la connessione nel nostro Paese.
Gli operatori che hanno vinto le aste sono cinque: Tim, Vodafone, i quali insieme hanno investito oltre 1,2 miliardi di Euro ciascuno, Wind 3, Iliad e Fastweb. I numeri complessivi sforano i 6,5 miliardi di investimento iniziale. Numeri da capogiro e che fanno capire quanto le compagnie abbiano creduto in quella che sembra essere una novità assoluta.
Si parla quindi di 5G come la nuova rete del futuro; tuttavia queste riflessioni hanno scatenato però anche molte critiche e paure (spesso infondate).
Il 5G non è soltanto una evoluzione pura e semplice del 4G; la nuova connessione si inserirà in uno spazio totalmente nuovo e non coprirà soltanto una velocità più elevata in termini di upload e download.
I valori comunque per questa nuova connessione parlano di 20 Gbps in download e 10 Gbps in upload. Inizialmente si avrà una velocità media di 1,4 Gbps che è comunque ottimo rispetto agli attuali 10 Mbps. Le nuove frequenze invece viaggeranno 300 Ghz e non sulle attuali che non vanno oltre i 5 Ghz.
La vera innovazione è sulla latenza, che non supererà i 4 ms, ma che probabilmente riuscirà a raggiungere un valore tendente allo zero. Decisamente un passo importante e che ci permetterà di aprir nuovi varchi nello sviluppo del gaming, della domotica, dell’IoT e delle Smart Cities, ma anche di molto altro ancora. Non ci sarà limite alla fantasia.
La paura delle persone però è legata all’eccessiva esposizione delle celle. Di fatto avremo moltissime celle in più che potrebbero far insorgere nelle persone il dubbio che possano portare nuove patologie, malformazioni o addirittura l’estinzione del genere umano, come ipotizza lo studioso Martin Pall. Niente allarmismi dunque: la profezia di Martin Pall al momento viaggia soltanto su binari teorici e non trova ancora fondamento – per fortuna – negli studi condotti.
E’ una rete troppo nuova per poterne prevedere ad oggi gli effetti e le conseguenze che avrà sulla popolazione. Attenderemo nuovi studi scientifici mentre il mondo si prepara a quella che sarà l’entrata ufficiale nel “mondo del domani”.