Sir Tim Berners-Lee a Campus Party:

10.000 presenze e oltre 3.000 tende occupate dai campuseros, i giovani partecipanti che dormono in tenda all’interno di Campus Party 2019. Più di 250 speaker che si sono alternati su 6 palchi, 450 ore di contenuti, un’area in cui provare le nuove tecnologie emergenti, una grande Job Factory con oltre 400 posizioni di lavoro aperte.

E ancora più di 500 partecipanti ai CPHack, lo speciale format di hackathon di Campus Party e numerosi premi assegnati ai vincitori. Si chiude con questi numeri straordinari la terza edizione italiana di Campus Party, la più grande esperienza di innovazione e creatività che ha coinvolto oltre 180 partner tra aziende, istituzioni, università e community.

 

Campus Party 2019, cosa vi siete persi

“Campus Party continua a crescere anno dopo anno: questa edizione ha rafforzato ulteriormente il nostro obiettivo di costituire il più importante appuntamento annuale del paese su innovazione e creatività“, spiega Carlo Cozza, Presidente di Campus Party Global.

Ospite d’eccezione di quest’anno e keynote speaker dell’edizione, dedicata alle grandi scoperte dell’umanità, è stato Sir Tim Berners-Lee che per chi non lo conoscesse è l’inventore del World Wide Web. In occasione del trentesimo anniversario del WWW, si è confrontato con i giovani partecipanti con uno speech dedicato al futuro della rete.

“Ci sono una serie di situazioni critiche legate al web oggi”, ha ammesso Sir Tim Berners-Lee, che dopo il suo speech ha risposto alle domande dei presenti sottolineando che bisogna combattere con determinazione gli usi criminali di internet, per evitare che distruggano tutto ciò che è stato costruito finora”.

Sir Tim Berners-Lee ha inoltre ascoltato le proposte per la creazione di un web migliore. Uno studio che è partito dal valutare attitudini, atteggiamenti ed attese in relazione al web e quindi raccogliere input per la co-creation di un miglior ecosistema digitale dove gli individui possano interagire liberamente.

Tra gli ospiti internazionali anche Uljan Sharka, CEO di iGenius, Guy Peri, vicepresidente di Information Technology presso Procter & Gamble ed Aimee Van Wynsberghe, presidente della Foundation for Responsible Robotics. Non sono mancate le eccellenze italiane quali Fabio Sergio, Regional Design Director di Fjord.

O ancora Giuseppe Stefano Quintarelli, presidente dell’Agenzia per l’Italia Digitale e membro dell’AI High Level Expert Group della Commissione Europea, Roberto Burioni, medico, accademico e divulgatore scientifico, Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, Corrado Passera CEO di illimity, Luca Palermo CEO di Edenred e molti altri.

Protagonista anche la Job Factory, l’area dedicata al lavoro di Campus Party realizzata in collaborazione con HRC Digital Generation, che ha creato oltre 700 occasioni di incontro tra giovani e aziende “fuori dagli schemi” tra blind interview, speed date, simulazioni di colloquio e attività di team building, e ha messo a disposizione più di 400 posizioni aperte.

Ma la Job Factory è stata anche un’importante opportunità di aggiornamento e sviluppo professionale per la platea del Job in stage grazie ai 16 talk dedicati alle tematiche di tendenza del mondo dei millennials e ai 10 professional storytelling, che hanno aperto una finestra sul mondo delle professioni in azienda.

Immancabili i CPHack, che hanno coinvolto sviluppatori, designer, esperti e appassionati di business e marketing che hanno messo in campo competenze e creatività per dare risposte innovative alle sfide lanciate dalle aziende partner, tra cui Eni, illimity, Innexta e e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Procter & Gamble e Vodafone.

I team partecipanti si sono sfidati proponendo alle giurie composte da esperti d’azienda, prototipi e nuove idee per innovare prodotti e servizi e per vincere i numerosi premi a disposizione. Non solo formazione organizzata, ma tantissime anche le attività realizzate all’interno dell’area Experience, in cui era possibile testate nuove tecnologie.

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