Il funzionamento dello stesso è particolarmente semplice, misurerà infatti il rapporto tra entrate e uscite di ogni singolo contribuente e del suo nucleo familiare. Qualora dovesse essere registrato uno scostamento superiore al 20% scatteranno i controlli, operati dalla Finanza.
Oltre a questo il Risparmiometro potrà contare su una serie quasi infinita di risorse. La Guardia di Finanza e l’Anagrafe Tributaria hanno infatti messo sul piatto della bilancia 75 milioni di conti correnti e 670 milioni di rapporti
finanziari.Come vi abbiamo preannunciato i primi a finire sotto la lente d’ingrandimento saranno i correntisti Unicredit, BNL e Sanpaolo che verranno seguiti da Poste Italiane. Ogni importo superiore ai 5000 euro verrà infatti controllato così come lo saranno le spese del cittadino, anche le più comuni. Un auto ed una casa saranno infatti il primo campanello di allarme per il Fisco che si metterà subito al lavoro.
Il limite per i depositi sarà 5000 euro, previa ovviamente dichiarazione di provenienza. Qualora questa non venga presentata si incorrerà in una sanzione ed alcuni controlli del Fisco. Sui prelievi invece la situazione è differente. Il limite in realtà non esiste ma sarà premura dell’istituto bancario richiedere la finalità di richieste superiori ai 5000 euro. Nel caso in cui questa venisse negata verranno immediatamente effettuati gli accertamenti del caso.