La Fibra Ottica in Italia è presente, ma l’attuale infrastruttura copre solo una parte del nostro paese. Le città collegate sono troppo poche e per questo servono numerosi investimenti in merito. Per cercare di ridurre la spesa che servirebbe, le attuali due parti impegnate in questo sviluppo stavano ipotizzando la creazione di unico network. Una creazione di qualcosa del genere avrebbe giovato in quando si sarebbero ridotti i numeri di interventi, il numero di investimenti e si sarebbe ridotta la velocità di messa in opera.
La partner tra TIM e Open Fiber non sta andando a buon fine. Il fondo Cassa Deposito e Prestiti ed Enel non sempre avere trovato l’accordo più appropriato per far entrare Open Fiber all’interno del network unico. “Siamo a miglia di distanza sulla valutazione e se non riescono ad accettare questo punto non c’è possibilità che l’operazione vada in porto con TIM
.”
L’operazione sembra essere iniziata verso giungo quando Vivendi, la principale azionista di TIM, aveva firmato un accordo con ENEL e CDP proprio per avviare delle discussioni su come integrare le due infrastrutture, una possibile fusione; c’era un accordo di riservatezza in merito a questa discussione. Attualmente le due parti dietro Open Fiber stanno discutendo come procedere.
Uno dei nodi principale sembra essere la valutazione fatta dalla parte di Open Fiber sull’effettivo valore del loro progetto. Apparentemente Enel lo valuta 8 miliardi euro su un piano che arriva fino al 2036. Al tempo stesso altre parti valutano lo sforzo tra 1,5 e 4 miliardi di euro.