L’Antico Egitto ha da sempre affascinato milioni di utenti e altrettanti studiosi che nel corso dell’ultimo secolo hanno studiato per filo e per segno ogni granello delle valli per svelare ancora dei misteri irrisolti. Attraverso nuove indiscrezioni, questa volta riguardanti le Piramidi di Giza, sarebbero emerse delle coincidenze con dei vecchi resti già noti che potrebbero spiegare come i materiali per la costruzione della necropoli siano arrivati fin lì.
La grande zona archeologica che comprende le tre Piramidi più rinomate non può che essere nominata senza citare la tomba di Cheope, la più imponente e l’unica delle sette meraviglie del mondo attualmente rimaste. Sono innumerevoli i turisti che ogni anno si recano in questo magico posto per vedere con occhi propri le testimonianze e dopo oggi potranno conoscere un particolare in più.
Non troppo tempo fa, nei pressi delle Piramidi di Giza furono ritrovate delle assi di legno: a seguito degli studi si poté capire che queste appartenevano ad alcune navi, ma oltre a questo nessun collegamento era emerso.
Oggi, grazie alla diffusione di un documentario intitolato “Great Pyramid of Egypt: The New Evidence” si è arrivati alla conclusione che i resti delle navi ritrovate appartenevano alla flotta del Faraone Khufu, il quale utilizzò la sua potenza navale per trasportare l’ingente quantità di materiali. In termini di numeri si parla di circa 17 mila tonnellate di calcare utili per la costruzione della necropoli che vennero estratti dall’isola di Torah e utilizzati in seguito dagli schiavi.