Samsung sfida Huawei: ecco gli smartphone che producono più radiazioni
Avere sempre lo smartphone a portata di mano, anche laddove non è strettamente indispensabile, implica l’esposizione a campi elettromagnetici che potrebbero sul lungo termine rivelarsi dannosi per l’organismo.
Gli smartphone, infatti, sono classificati secondo l’indice SAR (Specific Absorption Rate), che discrimina quanta parte delle radiazioni emesse da un dispositivo può essere assorbita dal corpo dell’individuo che vi è esposto. Il limite imposto dalla Comunità Europea corrisponde a 2 W/kg, e sottostare a questa soglia è indispensabile per consentire la commercializzazione dei devices, che altrimenti non otterrebbero il “lasciapassare”.
D’altra parte alcuni modelli si avvicinano molto al limite imposto, pertanto il German Federal Office for Radiation Protection ha stilato una lista di smartphone classificandoli secondo SAR, includendoli in tre differenti gruppi in base alla potenziale pericolosità.