“Einstein ha dimostrato di avere ragione, ancora una volta. Le nostre misure di astrofisica estrema del movimento della stella vicino al buco nero al centro della Via Lattea indicano che la distorsione della geometria dello spazio-tempo provocata dal buco nero risponde a ciò che è stato teorizzato dalla relatività generale”, ha commentato l’astrofisica Andrea Ghez, facendo riferimento ad un suo studio (Relativistic redshift of the star S0-2 orbiting the Galactic center supermassive black hole) realizzato in collaborazione col gruppo dell’Università americana della California a Los Angeles.
Lo studio è stato realizzato su di una stella, la S0-2, sottoposta a venti anni di osservazioni. I risultati ottenuti hanno confermato l’effetto della relatività generale su un corpo soggetto ad un campo gravitazionale intenso.
La stella S0-2 si trova a circa 26.000 anni luce dalla Terra
, ma negli ultimi anni si è avvicinata terribilmente al buco nero Sagittarius A*, orbitandovi intorno per circa sedici anni.Combinando la posizione e gli spettri della stella, i ricercatori sono poi riusciti a costruire in 3D l’orbita compiuta dalla S0-2 intorno al buco nero, la più precisa mai ottenuta, confermando l’effetto della relatività su un corpo soggetto ad un campo gravitazionale molto intenso. I buchi neri sono infatti fondamentali per capire il comportamento della gravità che, stando a quanto affermato da Einstein, si deve alla curvatura dello spazio-tempo in presenza di masse in movimento.
“La teoria, però, non riesce a spiegare del tutto cosa avviene all’interno di un buco nero. Abbiamo quindi bisogno di una teoria della gravità che vada oltre Einstein”, ha concluso Andrea Ghez.