Il miglior mezzo per comunicare sono gli SMS. A dirlo una ricerca svolta dal Commify sulle abitudini degli Europei circa la comunicazione digitale. Se infatti per i rapporti personali si tende ad utilizzare Whatsapp, per il trasferimento di dati sul lavoro Telegram, per le comunicazioni di servizio importanti per le aziende e per lavoro si preferisce ancora usare i vecchi e cari SMS. Ma qual è il vero motivo dietro a ciò?
Come sono nati gli SMS e perché sono importanti?
Short Message Service: questo il nome per esteso dei messaggi, tanto voluti dalle compagnie telefoniche perché permettevano (e permettono) di inviare ai clienti le proprie comunicazioni in maniera rapida e sicura. Ancora oggi è il sistema preferito e più utilizzato da Vodafone, Tim, Iliad e Wind 3.
Molto spesso sono SMS che contengono informazioni sul credito rimasto sulla propria tariffa TIM o avvisi inerenti al rinnovo dell’offerta. Il sistema è ottimo anche per i siti che richiedono la verifica per la registrazione mediante controllo via messaggio. Infine pensiamo alle banche e agli Istituti di Credito che avvisano i propri clienti delle prenotazioni e delle notifiche presenti sull’App via SMS.
La caratteristica peculiare degli SMS vede un testo di soli 160 caratteri in cui vengono scambiate le comunicazioni più essenziali e importanti fra le persone. Si sono evoluti al punto tale da diventare “chat” così come le conosciamo oggi, come Whatsapp e Telegram.
La differenza fra queste App per la messaggistica e gli SMS sta nella connessione Internet che viene richiesta per poter usufruire delle chat e della rete cellulare per i messaggi testuali classici.
Commify, dal suo studio condotto, ha evidenziato come Line, Telegram, Whatsapp sebbene siano molto utilizzate, sono al secondo posto rispetto ai “vecchi” SMS che arrivano sempre a destinazione anche senza connessione 4G o WiFi.