Il canone Rai è probabilmente il più odiato dagli italiani, ed ha negli anni subito numerose modifiche che ne hanno garantito la sopravvivenza. Attualmente, il canone Rai è dovuto a tutti coloro che sono in possesso di un apparato TV: non importa se l’utente effettivamente usufruisca o meno dell’offerta Rai.
Essere in possesso di un apparato televisivo è sufficiente a far scattare l’obbligo di pagamento dell’imposta, il cui importo, quest’anno, è di 90 euro. Stando a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità, l’imposta viene addebitato a rate nella bolletta luce, e si basa proprio sulla presunzione di detenzione di un apparecchio televisivo per chi è intestatario di un’utenza per l’energia elettrica. Per tale motivo, la Legge è stata considerata incostituzionale, e l’attuale Governo avrebbe dichiarato la volontà di abolirlo.
Ci sono poi delle eccezioni: ad esempio, chi è in possesso di una TV ma non è intestatario di un’utenza luce potrà pagare l’imposta attraverso il modulo F24. I pensionati con reddito inferiore ai 18.000 euro, invece, possono pagare attraverso addebito sulla pensione.
Esonero canone Rai, chi può richiederlo?
Come si legge dal sito ufficiale della Rai, oltre alle famiglie “devono pagare il canone speciale tutti coloro che detengono uno o più apparecchi adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o fuori dell’ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro”.
Vi sono, però, anche alcune persone che possono beneficiare dell’esonero canone Rai. Queste sono, anzitutto, gli Over 75 con un reddito annuo uguale o inferiore agli 8.000 euro; i cittadini intestatari di utenza elettrica che non detengono un apparato TV e i diplomatici e i militari stranieri, presentando una dichiarazione sostitutiva con cui si attesta il possesso dei requisiti.