Gli astronomi dell’Università di Varsavia hanno mostrato una mappa in tre dimensioni della nostra Via Lattea, nella quale si vede che la galassia è un oggetto più complesso di un disco piatto. Come si vede dalla foto, pare che alle estremità dei bracci si pieghi sia verso l’alto e in basso.
Come ha notato pubblicamente Przemek Mroz, uno dei giovani scienziati coinvolti dall’impresa:”la deformazione era stata intuita, ma è la prima volta che attraverso altre stelle siamo riusciti a tracciare un preciso disegno in 3D“. Un mondo di cui spesso abbiamo percezione nelle notti buie, quando vediamo una fascia biancastra che attraversa la volta celeste verso la costellazione del Sagittario. Lì al centro della Via Lattea si nasconde, tra nubi interstellari, un poderoso buco nero detto appunto Sagittarius A Star.
A livello di numeri, approssimativamente sono trecento miliardi gli astri che formano la Via Lattea, la quale ha un diametro di 120 mila anni luce e impiega circa 250 milioni di anni per compiere una rotazione su se stessa alla velocità di 220 chilometri al secondo. Come sappiamo, il sistema solare si trova in uno dei quattro bracci che la compongono, verso il confine esterno.
Nello specifico, la mappa degli astronomi polacchi è stata disegnata prendendo a riferimento le 2.400 stelle Cefeidi, astri particolarmente importanti in astrofisica perché la loro luce pulsa con una precisione ben nota consentendo di misurarne bene la posizione.
Con questi preziosi riferimenti stellari, gli scienziati sono riusciti a stabilire che i bordi esterni della galassia si alzano e si abbassano rispetto al piano della rotazione fino a 4.500 anni luce. Questa deformazione conferma anche le teorie dell’interazione gravitazionale tra galassie, poiché il fenomeno di una Via Lattea dalle forme sinuose dipende probabilmente dagli ammassi delle Nubi di Magellano.