In tutta la rete non si fa che parlare delle profezie sulla fine del mondo. Le più famose sono quelle legate alle teorie dei Maya e di Ezechiele all’interno del Libro della Genesi. Gli utenti di tutto il mondo sembrano esser un po’ preoccupati a riguardo, ma niente allarmismi. Sebbene la fine del mondo “sembri” vicina, parliamo di profezie che a livello teorico hanno previsto l’apocalisse, sebbene le ultime coincidenze con delle recenti scoperte, abbiano destato un po’ di paure e preoccupazioni.
Molti si ricorderanno della profezia sull’apocalisse del 12-12-2012, data controversa e che ha creato un forte impatto mediatico all’epoca con film, gadget e libri che ne parlavano. Come avrete capito, si è rivelata una “bolla di sapone”, così come quella nuova predetta legata al 2019. La nuova teoria dei Maya è legata al ritrovamento dei pesci remo trovati morti spiaggiati sulle coste del Sol Levante. Secondo la leggenda è un segno di imminenti catastrofi naturali. Realtà o allarmismo esagerato?
La profezia di Ezechiele che vede nel ritorno dei pesci d’acqua dolce provenienti da Gerusalemme nel bacino del Mare del Sale, sembra essere la più gettonata nel Web a causa di una recente scoperta che ne ha confutato l’ipotesi.
Grazie agli scatti di Noam Bedein, fotoreporter israeliano, si è vista una correlazione con la teoria biblica. Di fatto nei suoi scatti, si vedono dei pesci nuotare nel Mar Morto, cosa che dovrebbe essere tecnicamente impossibile a causa della salinità eccessiva presente nella composizione chimica dell’acqua.
Inoltre le sue fotografie raccontano un luogo ameno e ricco di flora e fauna, tutto l’opposto di quello che si immaginava considerando che il luogo sarebbe dovuto esser arido e desertico, proprio come descritto dalla Bibbia, per via della distruzione di Sodoma e Gomorra. Le coincidenze sono molte, ma sarà il caso di preoccuparsi?