Sono passati diversi mesi, ormai, dall’incidente accaduto in Etiopia che ha visto precipitare un Boeing 737 Max della Etiopia Airlines e, tutt’oggi, l’intera comunità mondiale ancora non si è ripresa da questa catastrofe. Diverse settimane fa, però, sono stati resi pubblici i primi documenti da cui è possibile ipotizzare le cause dell’incidente.
A quanto pare, infatti, la caduta dell’aereo è dovuta ad un malfunzionamento del sistema di anti stallo chiamato MCAS. Tutto è partito da alcune modifiche fatte all’aeromobile che hanno scaturito quindi l’inizio del malfunzionamento.
Per chi non lo sapesse l’MCAS è stato introdotto per bilanciare la spinta verso l’alto che i nuovi motori montati sul Boeing 737 davano all’aereo. In una fase molto vicina allo stallo, quindi, l’MCAS interviene spingendo il muso del veicolo verso il basso cosi da evitare possibili situazioni pericolose.
A causa delle modifiche all’aeromobile, però, sono stati inviati dei valori errati all’MCAS che quindi ha avviato la spinta verso il basso nel momento in cui l’aereo non ne aveva bisogno. Questo ha quindi scaturito le due tragedie
che tutti conosciamo, Marzo 2018 in Etiopia e Ottobre 2018 in Indonesia, in cui hanno perso la vita oltre 340 passeggeri.La compagnia è quindi sprofondata in una crisi più totale e, attualmente, sta facendo di tutto per riconquistare la fiducia dei propri clienti. Il CEO di Boeing, infatti, ha dichiarato che il 737 Max tornerà molto presto in volo e sarà l’aereo più sicuro di sempre. Ma i problemi non finiscono qui.
In seguito alle due recenti tragedie dovute ad un malfunzionamento del sistema di anti stallo montato sul Boeing 737, sono spuntati nuovi problemi per la compagnia. A quanto pare, infatti, un intero lotto di lamelle sembrerebbe difettoso e da sostituire mentre un microprocessore che si occupa di stabilizzare il veicolo potrebbe non funzionare al 100% su tutti i veicoli.