Il telescopio spaziale TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) aveva inquadrato il sistema solare GJ357 alla ricerca di un pianeta abitabile, illuminato da una stella nana rossa nella costellazione dell’Idra distante 31 anni luce da noi.
In questi casi, queste stelle classificate sono relativamente fredde e piccole, ma sono la maggioranza nella nostra Via Lattea: alcuni studi sostengono che coprano fino all’80% delle stelle presenti nella Galassia.
La loro scarsa luminosità, però, non permette uno studio immediato dalla Terra con i telescopi tradizionali, e solo il sistema TESS, il potente telescopio capace di individuare gli esopianeti attraverso il metodo fotometrico del transito, ha potuto evidenziare la presenza di pianeti nella fascia abitabile.
In mezzo ai due pianeti inadatti alla vita della stella GJ357, questa primavera TESS ha individuato il segno del passaggio di un terzo pianeta. Dopo alcuni studi in merito, la NASA ci ha fatto sapere che si tratta di uno splendido pianeta abitabile che forse ospita la vita. Ora, dire che è abitabile e che ci sia possibilità dello sviluppo di vita sono solo indicatori teorici basati sulla quantità di energia raccolta dalla stella. Vediamo dunque insieme quali sono tali indicatori, e come si comporta la nuova super Terra GJ 357d.
Per prima cosa dobbiamo capire se la superficie del nuovo pianeta scoperto sia solida
, liquida o gassosa. Nel caso dovessimo scegliere, meglio un mondo oceanico completamente ricoperto d’acqua, poiché è un elemento primordiale di vita. In secondo luogo, dobbiamo capire se esiste un’atmosfera sufficientemente densa per mantenere l’acqua in forma liquida e avere una composizione dell’aria respirabile.Un altro nodo che contraddistingue un pianeta abitabile è il suo campo magnetico, abbastanza forte da respingere le radiazioni che gli invia la sua stella madre. Senza una naturale protezione dai raggi cosmici, sarebbero possibili solo colonie sotterranee. Inoltre, è quasi necessario che questo GJ 357d abbia una sua luna, poiché serve per stabilizzare l’asse di rotazione del pianeta intorno alla sua stella. Senza, l’asse di rotazione sarebbe instabile e potrebbe succedere la stessa cosa occorsa a Urano nel nostro sistema solare.
Infine, uno dei requisiti ultimi per garantire l’abitabilità del pianeta è l’inclinazione dell’asse di rotazione. Urano ha molti satelliti che ne stabilizzano l’orbita, ma è completamente “sdraiato” su un fianco con un’inclinazione di 97,77° rispetto al piano orbitale. Quindi le stagioni su Urano sono impossibili da gestire, tra costanti perpetue e alcune zone soggette a cambiamenti climatici repentini.
Quindi, va bene l’entusiasmo, ma non è detto che quello che ciò che trova TESS sia l’ideale per impacchettare gli abitanti della Terra e spedirceli.