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TIM, Wind Tre e Vodafone di nuovo sotto indagine, rischi per i clienti

Una indagine dell’Antitrust è in corso sulle posizioni di mercato di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, poiché le compagnie sono sospettate di presunti accordi per fare cartello in occasione del ritorno alla fatturazione mensile.

Ad aprire il procedimento è stata AGCOM, la quale però ha deciso di non avere abbastanza prove per elaborare un giudizio sulla vicenda, di fatto spostando la chiusura delle indagini a fine gennaio 2020. Allo stesso tempo l’Antitrust vuole garantire agli operatori il “diritto di difesa e il pieno dispiegarsi del contraddittorio“.

Riavvolgendo il nastro del tempo, l’indagine ha avuto origine nel 2018 quando il nucleo Antitrust della Guardia di Finanza ha iniziato a sospettare che tra gli operatori ci fosse un’intesa di comodo sul ritorno alla fatturazione mensile.

 

TIM, Wind Tre, Fastweb e Vodafone di nuovo sotto indagine

In precedenza, l’Antitrust cominciò a formulare l’ipotesi del cartello commerciale alla nascita del sistema di fatturazione a 4 settimane, quando le ferme smentite di un accordo tra le parti da parte degli operatori faceva da contralto alle loro azioni discutibili nel rispetto della normativa vigente.

L’indagine sulle azioni di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre erano partite già dopo il ritorno alla fatturazione mensile, quando tutti gli operatori hanno adottato le medesime soluzioni commerciali volte a impedire agli utenti di avere un corretto confronto per l’esercizio del diritto di recesso.

In conclusione, con la probabile pronuncia positiva di AGCOM sul cartello tra operatori, i tempi per cui i gestori procedano a restituire quanto indebitamente addebitato con la fatturazione a 28 giorni potrebbero dilatarsi.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte