Nella nostra galassia gli astronomi hanno trovato una stella gigante rossa, chiamata SMSS J160540.18-144323.1, con i livelli di ferro più bassi mai analizzati nella Via Lattea. Situata a 35.000 anni luce da noi, Thomas Nordlander, astronomo dell’ARC Centre of Excellence for All Sky Astrophysics in 3 Dimensions, spiega che:”questa stella incredibilmente anemica, che probabilmente si è formata poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang, ha livelli di ferro 1.5 milioni di volte inferiori a quelli del Sole“.
Come ormai sanciscono le teorie vigenti, l’Universo dei primi milioni di anni era sprovvisto di metalli pesanti, e le prime stelle a brillare nel cosmo erano costituite da idrogeno ed elio. Tali astri primordiali si pensa che fossero molto massicci, caldi e di breve durata; ma le osservazioni attuali sulla stella SMSS J160540.18-144323.1 rimettono tutto in discussione.
In origine, questi corpi celesti sono chiamate “stelle di popolazione III
“, e non è mai stato possibile osservarli a causa della loro vita breve che spesso culmina in spettacolari supernove. Proprio al loro ciclo di vita spettacolare, questi immensi astri distribuirono nell’Universo i metalli pesanti prodotti dalle reazioni nucleari interne.Pertanto, più ferro ha un stella e più è giovane: per esempio il nostro Sole è di circa 100.000 generazioni dopo il Big Bang. Tornando però alla nostra galassia esistono stelle con una bassa metallicità come SMSS J160540.18–144323.1, la stella più vecchia mai trovata nello spazio. L’astro potrebbe essere uno dei primi esponenti della popolazione II, ma sta attualmente morendo, essendo nella fase di gigante rossa nello stato finale della sua vita.
È probabile che sia originata da una stella 10 volte più grande del Sole, a sua volta diventata una stella di neutroni che ha prodotto, infine, una supernova relativamente debole.