Il futuro delle macchine pensanti è sempre più prossimo, poiché un’intelligenza artificiale è stata impiegata nella previsione del declino cognitivo che i pazienti affetti da morbo di Alzheimer subiscono nell’arco dei successivi due anni. In questo caso, la AI ha fornito un aiuto concreto alla ricerca nell’ottica di future terapie innovative, oltre a individuare i pazienti che potrebbero rispondere al meglio a quelle attuali.
A livello tecnico, il sistema di previsione è stato messo a punto presso il Media Lab del Massachusetts Institute of Technology (o comunemente MIT), e presto avremo modo di conoscere i dettagli. Quello che si sa oggi è che la AI ha prima dovuto fare un training tramite lo studio della più grande banca di dati clinici sulla malattia, ovvero l’Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative che contiene dati su 1.700 persone.
Se l’impiego dell’intelligenza artificiale porterà dei benefici dal punto di vista dei risultati scientifici, tale rappresenterà un successo importante per la medicina che combatte l’Alzheimer. Infatti, l’Associazione delle aziende farmaceutiche calcola che siano state ben 146 le ricerche sulla malattia che non hanno portato ad alcun risultato concreto nel periodo compreso fra il 1998 e il 2017.
Come ha commentato Oggi Rudovic del Media Lab del MIT:”previsioni accurate del declino cognitivo da sei a 24 mesi sono cruciali per progettare le sperimentazioni cliniche. Essere in grado di prevedere il declino cognitivo potrebbe ridurre il numero di visite che attualmente i pazienti sono costretti a fare“.
In definitiva, infatti, un altro obiettivo del progetto è ridurre i costi delle sperimentazioni cliniche rendendo facile sottoporre dei test su larga scala.