Non passa giorno in questa estate che la Terra manchi di ribellarsi a noi. Che sia attraverso gli incendi che stanno affliggendo la Siberia o altre calamità naturali, sembra che il nostro pianeta manifesti dissenso per il nostro ingrato trattamento. D’altronde lo scorso 29 luglio abbiamo esaurito le risorse che la Terra era in grado di produrre per quest’anno: chiamato “Overshoot Day“, indica il momento in cui la quantità di risorse consumate supera quelle che il nostro pianeta riesce a creare per il sostentamento delle specie viventi.
Appena un mese fa, in California, si sono avvertite due tra le scosse più forti mai avvenute nell’ultimo decennio. A breve distanza di tempo, infatti, la porzione di roccia interessata dalla Faglia di Sant’Andrea è stata protagonista di scosse di magnitudo 6,4 prima e 7,1 poi, determinando un notevole cambiamento nella morfologia del territorio. Questo, però, lo si è visto solo successivamente dalle immagini rilevate dalla NASA. E il risultato ha lasciato tutti senza fiato.
Terremoto in California, le immagini della Nasa hanno sconvolto gli studiosi
Le due scosse in California, avvenute a distanza di poche ore l’una dall’altra, si sono sviluppate da un epicentro a circa 200 km a nord-est di Los Angeles.
Andando però a confrontare le immagini satellitari rilevate prima e dopo il sisma, attraverso la particolare metodica del telerilevamento ad alta risoluzione, gli scienziati si sono scontrati con una rilevazione imprevista: il terremoto aveva causato un notevole cambiamento nel sollevamento e nell’affondamento di alcune porzioni di suolo.
Analizzando l’entità di questi cambiamenti, il team ARIA (Advanced Rapid Imaging and Analysis) della NASA ha elaborato un’immagine esplicativa in cui ogni colore corrisponde ad un delta d’altezza di 12 cm. Il risultato, riportato nell’immagine sottostante, è a dir poco sorprendente, e consente di avere piena consapevolezza dell’entità del sisma.