Il canone Rai costituisce una delle tasse più indigeste agli italiani. Vi era una possibilità di abolizione, di cui si sarebbe discusso nei prossimi mesi, ma attualmente la situazione politica non consente di avere certezze in tal senso. D’altra parte, col dilazionamento del canone nelle bollette dell’energia elettrica, è divenuto anche molto difficile evadere il pagamento.
Dal 2016, infatti, il canone non va più pagato separatamente e singolarmente, bensì lo si ritrova rateizzato all’interno delle bollette della luce sotto una specifica voce. In questa maniera si è abbassato notevolmente il tasso di evasione su questa tassa, che precedentemente era molto elevato.
Eppure esistono delle persone giuridiche che possono risultare esenti dal pagamento. Il primo tipo corrisponde a chi non possiede una televisione, e deve comunicare questo status all’Agenzia delle Entrate. Il pagamento infatti segue il principio di “presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo”, e quindi è applicato a tutti indistintamente a meno che l’interessato non comunichi di non avere una televisione. Non potendo codificare il segnale, si risulterebbe quindi esenti.
Altro modo corrisponde a rappresentare cariche istituzionali, come spieghiamo di seguito.
Quindi, come detto, per non pagare il canone Rai, ci sono due possibilità. La prima, più immediata, corrisponde al non possedere una televisione. È necessario inviare all’Agenzia delle Entrate il modulo di dichiarazione di non detenzione, scaricabile da questo link.
Una seconda possibilità per l’intestatario corrisponde al soddisfare uno di questi requisiti:
Anche in questo caso, è necessario richiedere personalmente l’esenzione.