Ryanair, per bocca dell’amministratore delegato Micheal O’Leary, aveva recentemente annunciato 1.500 esuberi. Ciò si traduce in circa 900 posti di lavoro a rischio tra il personale viaggiante, laddove 500 piloti e 400 membri di bordo sono in eccesso per vari motivi di natura economica.
Purtroppo non sono serviti a molto i numerosi negoziati con i sindacati dei lavoratori e gli scali aeroportuali, tanto che ormai le lettere di licenziamento sono prossime all’invio tra settembre e dicembre.
Di tutta risposta, il sindacato autonomo dei piloti britannici Balpa (British Airline Pilots Association) ha indetto una serie di scioperi nel Regno Unito tali da paralizzare le vacanze di molti utenti in agosto. L’astensione dal lavoro dei piloti è stata fissata fra il 22 e il 23 agosto e poi tra il 2 e il 4 settembre 2019.
La protesta nel Regno Unito poterà a delle sicure ripercussioni sui voli di tutta Europa, inclusi i passeggeri italiani. Sebbene sia più che giustificata, l’agitazione può mettere in ginocchio diversi vacanzieri che erano pronti a viaggiare. Purtroppo Ryanair ha rifiutato di firmare ogni tipo di conciliazione per venire incontro alle contestazioni sul calcolo delle pensioni, sulle garanzie assicurative, su maternità, su rimborsi e struttura dei salari,
E ancora la questione potrebbe non esaurirsi al solo personale Ryanair, poiché proprio sotto la spinta dei piloti della compagnia low cost, nel Regno Unito è in programma anche uno sciopero dei colleghi della British Airways. Il promotore delle agitazioni è ancora dalla Balpa e tali avverranno sempre in agosto.
Insomma l’estate sarà più calda del previsto.