Ormai il pensiero comune in tutto il mondo sul pianeta Marte e che quest’ultimo sia un posto arido e bollente in cui acqua e vita non hanno possibilità di esistere. In realtà, però, negli ultimi anni sono state fatte delle scoperte sensazionali che hanno cambiato radicalmente la concezione del pianeta rosso rispetto a quella di 10 anni fa. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Grazie allo strumento radar italiano, lo SHARAD, gestito interamente dall’ingegnere Italiano Bernardini, sono finalmente arrivate delle conferme sul pianeta rosso. Con l’ausilio di questo strumento, infatti, si è riusciti ad effettuare una mappatura completa del suolo marziano che ha rilevato la presenza di ingenti quantità d’acqua allo stato solido. L’ingegnere, infatti, in seguito alla scoperta di enormi ghiacciai ha affermato che
“Ciò che non è ben percepito dal grande pubblico, è che Marte è estremamente ricco nella risorsa più importante per l’esplorazione dello spazio, che è ovviamente acqua ghiacciata. E non stiamo parlando delle calotte polari, stiamo parlando di bacini di ghiaccio d’acqua ampiamente abbondanti, in più zone del pianeta, e in particolare a quelle latitudini che sono di particolare interesse per l’esplorazione umana”.Grazie allo SHARAD, quindi, è stato possibile scovare oltre 400.000 chilometri cubi di acqua per il 90% allo stato puro che confermano, sebbene moltissimi anni fa, la presenza di vita sul pianeta. Ovviamente osservando il pianeta rosso ad occhio nudo questi ghiacciai non sono immediatamente visibili poiché, in questo momento, sono coperti da uno strato di almeno 10m di detriti.