I grandi miti non muoiono mai e ancora oggi infatti le loro gesta vengono decantate di continuo. Chiaramente non sono solo quelli greci o magari quelli appartenenti alle fiabe, ma anche persone realmente esistite come ad esempio il grande fisico Einstetin e la sua teoria della relatività.
Questa fu formulata dal grande scienziato tedesco nel 1905 e divenne ben presto un pilastro per la fisica del tempo ed anche per quella moderna. In poche parole la famosissima equazione E= mc2 spiega chiaramente come ogni evento dello spazio-tempo sia direttamente collegato ad una diversa e soggettiva percezione degli eventi. Non esiste dunque una costante che definisce la struttura di un dato evento.
Nuovi studi condotti su oggetti cosmici confermano direttamente la Teoria della relatività di Albert Einstein
Dopo le tante affermazioni sul buco nero da parte dello studioso tedesco, sembra che proprio queste ultime siano diventate ricorrenti al giorno d’oggi.
“La presenza di questi oggetti influenzi il loro ambiente in modi estremi, deformando lo spazio-tempo e surriscaldando qualsiasi materiale circostante”.
Queste le dichiarazioni in base alle quali gli scienziati hanno quindi ipotizzato che “se immerso in una regione luminosa, come un disco di gas incandescente, un buco nero è in grado di creare una regione oscura simile ad un’ombra. Tale situazione era stata già prevista con grande anticipo dalla Relatività Generale. Tale zona d’ombra, creata per mezzo della distorsione della gravità e della cattura della luce dell’orizzonte degli eventi, rivela parecchi dettagli sulla natura intrinseca di suddetti corpi astrali.