Proprio perché ci sono ancora delle perplessità, un gruppo di scienziati della NASA ha deciso di approfondire sulla questione effettuando dei nuovi studi; i risultati hanno rivelato finalmente qualcosa di concreto.
Ad occuparsi di questo studio è l’ingegnere Bernandini che ha il compito principale di dirigere il tutto; per condurre un’accurata analisi, l’ingegnere e altri scienziati hanno deciso di utilizzare uno strumento italiano: lo SHARARD; trattasi di un radar che ha permesso di tracciare una mappa dettagliata della superficie del Pianeta
.I risultati mostrano che il Pianeta Rosso è ricco di acqua ghiacciata e in particolar modo l’ingegnere Bernandini spiega: “Ciò che ancora oggi non è arrivato al pubblico, è che il Pianeta rosso è molto ricco nella risorsa più rilevante per l’esplorazione dello spazio, che si tratta ovviamente dell’acqua ghiacciata. E non stiamo parlando delle calotte polari, ma di bacini di ghiaccio d’acqua ampiamente abbondanti, in più zone del pianeta, e in particolar modo a quelle latitudini che sono di particolare interesse per l’esplorazione umana”.
Con questo nuovo strumento, il gruppo di scienziati della NASA ha scoperto che il 90% dei ghiacciai che si trovano sul pianeta sono formati da acqua pura; spesso però, sono i detriti a coprirli perché riescono a creare fino a 10 metri di spessore.