Il Fisco ha avviato i controlli sui redditi degli Italiani utilizzando lo strumento del Risparmiometro. Attingendo da una superanagrafe tributaria, l’Agenzia delle Entrate controllerà i conti correnti di società, partive IVA e privati cittadini che mostrano differenze significative con le dichiarazioni reddituali.
In particolare, saranno oggetto di controllo anche le singole operazioni di prelievo o spostamento di denaro con importi che superino in unica o più soluzioni la somma di 10.000 euro. Si partirà dalle dichiarazioni dei redditi 2016 e 2017 con i relativi movimenti bancari alla ricerca di possibili evasioni fiscali mediante le informazioni comunicate dalle banche integrate da quelle presenti in Anagrafe tributaria.
Per ogni posizione sospetta vengono comunicati tutti i rapporti finanziari significativi e, una volta riscontrata un’incoerenza tra redditi e ricavi, scattano i controlli
volti a contrastare l’evasore.Ma il Risparmiometro non è un macchina dall’algoritmo perfetto, pertanto si stima che un contribuente su tre sarà sospettato di evasione e uno su cinque sarebbe passibile di accertamento da parte del Fisco. Questo perché l’algoritmo stima le spese medie di ogni contribuente e le confronta con il reddito dichiarato, ma non prende nota di operazioni di risparmio, di donazioni di denaro da parte di genitori né degli spostamenti multipli tra vari conti correnti che una stessa persona può avere.
Tuttavia il sistema funzionerà al meglio con quegli incassi di denaro senza emissione di relativa fattura, e con i versamenti sui conti correnti di soldi senza adeguata giustificazione. Intanto, l’introduzione dello scontrino e la fattura elettronica daranno forza alla rete di controlli che il fisco sta implementando per ridurre il margine di errore.