Il social network Facebook è stato recentemente condannato negli Stati Uniti per l’utilizzo improprio del riconoscimento facciale. Raccogliere e memorizzare i dati biometrici degli utenti senza il loro consenso è illegale.
Ad emettere questa sentenza è stato il Tribunale dello stato dell’Illinois, avvisato da alcuni utenti della popolare piattaforma. Scopriamo insieme cosa è successo nel dettaglio.
Il Tribunale dell’Illinois, ha ammesso la possibilità di citare in giudizio il popolare social network sul riconoscimento facciale e di poter portare avanti una class action per violazione del Biometric Information Privacy Act. Inoltre, secondo l’American Civil Liberties Union, si tratta della prima importante decisione di una corte d’appello degli Stati Uniti, che affronta direttamente i problemi della privacy posti dalla tecnologia di riconoscimento facciale.
La piattaforma ha subito commentato a National Public Radio che l’azienda ha intenzione di chiedere alla corte di rivedere la decisione. Ecco le parole di Joe Osborne
, un portavoce dell’azienda: “Abbiamo sempre rivelato il nostro uso della tecnologia di riconoscimento facciale e il fatto che le persone possono accenderla o spegnerla in qualsiasi momento“. I giudici hanno successivamente replicato che anche le lesioni immateriali possono essere concrete, ricordando inoltre che la Corte Suprema ha affermato che i progressi della tecnologia possono portare a maggiori intrusioni nella privacy degli utenti.L’azienda di Menlo Park nel 2011 ha lanciato una funzione chiamata Tag Suggestions, che permette alla tecnologia di analizzare tutti i dettagli dei volti delle persone nelle foto caricate. Ovviamente gli utenti possono decidere di partecipare o meno alla funzione. La piattaforma ha infatti dichiarato di ricostruire solamente i modelli di volti di utenti che hanno la funzione attiva. Probabilmente con il passare del tempo ha utilizzato che modelli di volti di utenti che non la utilizzavano, per questo si è creata questa polemica.