Il mondo dell’Hacking è sempre più in espansione; sebbene non si possa fare della stessa erba un unico fascio, i dati rilevati nelle ultime settimane parlano chiaro e soprattutto espongono una verità molto palese: esiste davvero una sicurezza?
Sono circa settantacinquemila gli attacchi verificatisi in novantanove Paesi diversi e che hanno coinvolto anche 16 ospedali in Gran Bretagna con la relativa conseguenza di un tilt generale. Responsabili di tutto questo trambusto sono gli hacker appartenenti al gruppo globale “Wannacry“, i quali sono riusciti a paralizzare i computer di mezzo mondo includendo anche università (due italiane), FedEx e persino un gestore telefonico estero.
Attuati attraverso una falla residente nei sistemi Microsoft e scoperti a seguito di un furto di dati alla Nsa USA, gli attacchi Hacker appena citati hanno avuto una portata inimmaginabile. Sono diverse le grandi aziende che sono rimaste coinvolte in questo piano e proprio a seguito di tale dettaglio, una vecchia questione è tornata a pulsare nelle teste degli utenti. Il mondo potrebbe finire a seguito di una guerra nucleare avviata da degli hacker?
Oramai il mondo in cui si vive è un mondo interconnesso: non esistono più potenziali centrali o sottomarini “air gapped” e tutto ciò arriva a costituire un rischio. Gli studiosi Patricia Lewis e Beyza Unal, specializzati in cyberattacchi, hanno dedicato tempo e lavoro proprio a questa domanda e grazie al loro report “Understanding Nuclear Weapon Risks” per l’ONU, oggi si possono avere delle potenziali risposte.
Secondo i due studiosi, “la minaccia informatica rappresenta uno dei pericoli più importanti e sottovalutati della nostra epoca“. Visto le potenzialità di gruppi come il Wannacry, non è difficile immaginare che vi siano delle possibilità affermative come risposta al quesito sopracitato. Al giorno d’oggi, difatti, basta poco per sfruttare una falla o introdurre un malware all’interno di un sistema informatico. Tutto ciò non condurrebbe ad un’operazione come quelle viste nei film, in cui si preme il pulsante e parte un missile, ma bensì a piani più ingegnosi che prevederebbero sistemi in grado di deviare le informazioni e condurre gli stessi uomini a sbagliare tra di loro.